Nei costumi, nella moda e, come sempre, nel design e nell'architettura.
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GLI ARREDI DEGLI ANNI '20:
Ecco che gli arredi non hanno più nulla a che vedere con le consuete realizzazioni artigianali in legno e tessuto, ricche di decorazioni.
Compaiono ora nuove forme e strutture, materiali e colori: volumi geometrici, strutture in acciaio tubolare, colori primari.
La sedia, classico oggetto di sperimentazione nel design di tutti i tempi, è l'oggetto che per primo risente di più dei cambiamenti in atto.
Qualche esempio?
La "Red and Blue" di Rietveld (1918).
La "MR" di Mies Van Der Rohe (1927).
La "Wassilly" di Marcel Breuer (1925).
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knoll.com |
metmuseum.org |
Questa nuova e rivoluzionaria concezione permette e allo stesso tempo accompagna la nascita del "design". Gli arredi vengono infatti disegnati e progettati con l'obiettivo di essere realizzabili industrialmente, in serie, abbattendo così i costi e avendo come acquirenti non più solo una piccola élite, ma un pubblico sempre più ampio.
L'ARCHITETTURA DEGLI ANNI '20:
L'architettura è concepita come volume e non più come massa. L'abitazione diventa un involucro che risponde alla funzione di "abitare" e nulla più.
Ecco quindi che gli spazi assumono la forma e la dimensione giusta per assolvere alla loro funzione. Spariscono i saloni di rappresentanza. Le decorazioni vengono abbandonate. Tutto diventa lineare, semplice ed ordinato.
E il progetto risponde alle parole chiave di questo periodo:
- essenzialità
- razionalità
- tecnologia
http://centraalmuseum.nl |
Gli interni diventano spazi caratterizzati da una pianta libera e da porte e pannelli scorrevoli, per dare la massima luminosità e permettere di modificarne ampiezza e funzione.
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Se non è rivoluzione questa...